Dal libro: SOVERETO Tra identità e occultismo LA “FESTA MAGGIORE” DI TERLIZZI (tradizioni popolari)
AUTORE: mons. GAETANO VALENTE
L’edizione del presente volume è stata realizzata su committenza e per conto del COMITATO FESTE PATRONALI 2008 – Terlizzi
Curatore editoriale: Maria Teresa De Scisciolo
Patrocinio: Società di Storia Patria per la Puglia – Ba
Le prime edizioni del carro trionfale
Nacque così, il carro trionfale a Terlizzi. Tra le primissime edizioni di cui si conserva memoria negli atti capitolari è da registrare quella del 1749, mentre veniva perfezionandosi nell’ambiente artigianale locale il lavoro sia del “pittore dei carta” che del “maestro del carro”, che in simbiosi creativa modellarono i primi soggetti della macchina da festa, l’organismo professionale, sottoforma di campanile mobile, con tutto il complesso e specifico apparato architettonico e decorativo per recare processionalmente in trionfo la sacra icona della Madonna di Sovereto. | |
Con l’andare del tempo alla celebrazione venne fatto assumere un carattere sempre più solenne e spettacolare, mettendo altresì in competizione tra di loro gli stessi artigiani, suggerendo magari innovazioni sia nel disegno che negli ornamenti architettonici, ma andò crescendo anche l’altezza del carro.
Quello del 1749, in una situazione ambientale, come si è accennato,più che euforica, di grande esaltazione, per il riconoscimento giuridico della qualifica di diocesi, raggiungeva già la rispettabile altezza di 30 palmi, corrispondenti nella misura napoletana a oltre dieci metri. In quella del 1773, in un ben diverso clima di generale euforia, questa volta per la sovrana concessione della libertà del giogo feudale (ma che poi re Ferdinando si rimangiò facendosela pagare a caro prezzo), al rito processionale con il carro trionfale venne impresso un carattere ancora più solenne con un tipico apparato festaiolo di sagra paesana, facendo sistemare sulla gradinata del pianale del carro un piccolo complesso |
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musicale, “con violini, corno da caccia, oboe e contrabbasso”, come riportato in una nota di rendiconto della festa. Ma è posto anche un particolare accento sul conclusivo spettacolo di fuochi d’artificio.
Ancora più tardi, tra le nuove componenti architettoniche di abbellimento del carro, compaiono per la prima volta intorno agli anni ottanta del Settecento le protome bovine di cartapesta, applicate sulla parte prodiera, proprio a rievocare un ulteriore elemento folkloristico A prendere nota questa volta è un testimone di riguardo, il famoso naturalista vicentino abate Fortis, ospite dei de Paù (1786). E non poteva mancare, come già anticipato, il coronamento finale di un sogno, da tempo accarezzato dalle istituzioni religiose e civili, sull’onda emotiva dello stesso popolo fedele, di vedere, cioè, proclamata ufficialmente la Madonna di Sovereto, nel 1798, Compatrona della città di Terlizzi, associandola nella protezione della città a S. Michele Arcangelo. del racconto popolare, il giudizio di Dio. |
Dal libro: “Terlizzi in miniatura”
Autore: Prof. Alessandro Pappagallo
Ed. Tip. Comm. Prof. Amendolagine – Bitonto 10 ottobre 1964
CARRO TRIONFALE
Non si conosce esattamente la data d’origine del carro trionfale, dedicato alla SS. Vergine di Sovereto.
Alcune notizie di notevole importanza ci vengono date dall’archivio comunale.
1825 – spianamento strada per il passaggio del carro
1826 – deposito materiale in un locale adiacente alla chiesa Madonna della Stella
1834 – Carro Trionfale al pittore Villari Giuseppe da Ruvo Disegno eccellentissimo
1837 – ai pittori Gaetano e Vito Quercia da Terlizzi
1852 – al pittore Francesco Armenise da Bari
1855 – al pittore Michele Pellegrini da Ruvo
1868 – al pittore scenografo Raffaele Affaitati da Foggia
1876 – restauro secondo il progetto dell’ing. Francesco Scolamacchia
1880 – al pittore Benedetto Nardi
1893 – l’opera è attribuita al pittore cav. Michele De Napoli (?) nato nel 1808, morto nel 1892.
1952 – illuminato elettricamente
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Da anni il carro viene annualmente costruito con vecchia decorazione e spesso ritoccato da pittori occasionali che danno al complesso dipinto vivaci stonature, distruggendone un po’ alla volta le originalità dell’opera. nell’aprile 1953 una commissione formata dal sindaco del tempo, si riunì per un radicale rinnovo del Carro Trionfale (nulla di fatto).
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31 commenti su “La storia del nostro carro trionfale”
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